LOzono che si forma nella fascia atmosferica detta stratosfera (compresa tra i 10 e i 50 km di altezza) è particolarmente utile in quanto agisce come schermo protettivo nei confronti della radiazione solare ultravioletta. L’ozono in bassa atmosfera è invece dannoso in quanto dotato di elevata capacità ossidativa nei confronti dei tessuti biologici e ha come effetto l’irritazione delle mucose respiratorie e degli occhi, che scompare se l’esposizione non è troppo intensa e prolungata.

A causa delle elevate temperature associate a condizioni di stabilità atmosferica sul nostro territorio, durante alcune giornate di giugno e luglio sono stati registrati dei superamenti della soglia di concentrazione dell’Ozono (fissata a 180 microgrammi per metrocubo, concentrazione media di un’ora).

Si consiglia pertanto ai soggetti più sensibili (bambini, anziani, asmatici o persone affette da malattie dell’apparato respiratorio) e a chi svolgesse attività fisica o attività lavorative evitare la permanenza all’aria aperta nei luoghi soleggiati e di limitare l’esposizione nelle ore di maggiore concentrazione di inquinanti, che sono quelle comprese tra le ore 13 e le 19.

Al momento le previsioni dei valori confermano che i valori di Ozono resteranno inferiori alla soglia.

E’ possibile visionare i dati relativi ai valori di ozono mediante le mappe di previsione aggiornate quotidianamente degli enti ARPAE ed ARPAV.

Scienza

Per coloro che, invece, fossero interessati ad acquisire ulteriori informazioni in merito agli inquinanti atmosferici ed in particolare all’Ozono (O3) a livello europeo, possono consultare il sito dell’Agenzia europea dell’Ambiente.

La situazione “UE – Clima” è aggiornata al 17 luglio 2017, quando il Consiglio ha adottato la decisione relativa alla conclusione, a nome dell’UE, dell’emendamento di Kigali del protocollo di Montreal, che garantirà la protezione del clima dagli idrofluorocarburi (HFC), potenti gas a effetto serra. Con questa decisione l’UE è pronta alla ratifica formale e ha segnalato che resta determinata a guidare gli sforzi globali nella lotta ai cambiamenti climatici.
L’obiettivo dell’emendamento di Kigali, concordato il 15 ottobre 2016, è ridurre il consumo e la produzione di HFC a livello mondiale. I gas a effetto serra, pur non danneggiando lo strato di ozono, causano effetti significativi sul riscaldamento globale e la loro emissione nell’atmosfera contribuisce ai cambiamenti climatici.

È essenziale agire prontamente per ridurre le emissioni di HFC. L’attuazione dell’emendamento dovrebbe evitare un riscaldamento fino a 0,5ºC entro la fine del secolo e contribuirebbe dunque positivamente al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Archivio

Tutti i nostri articoli pubblicati in questa pagina possono essere cercati tramite la barra di ricerca qui sotto: