LAMPADE SOLARI: CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER IL MELANOMA ALLA PELLE

Con l’inizio dell’estate, inizia anche la preparazione della pelle ai raggi solari, sono molte quindi le persone che per “aiutare” la propria pelle ad abbronzarsi ricorrono erroneamente all’uso delle lampade solari, senza sapere che non vi è nessuna valenza scientifica su questa teoria, ma anzi, è stato verificato che 20 minuti di esposizione ai raggi delle lampade, equivalgono a 200/300 minuti sotto al sole naturale nelle ore di punta del mese di agosto, con conseguenze molto gravi per la nostra pelle.
Uno studio dell’Oms, ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dimostrato che coloro che si sono sottoposti a lampade abbronzanti al di sotto dei 30 anni, hanno un rischio più elevato del 75% rispetto agli altri di sviluppare un melanoma.  Nel 2009 l’Agenlettino-solare-quamsi-sas.jpgzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), aveva già classificato l’esposizione ai raggi ultravioletti degli apparecchi come carcinogena per l’uomo. La ricerca dell’Oms, rivela dati preoccupanti, arrivando addirittura ad affermare che chi utilizza almeno una volta nella vita una lampada solare, ha il 20% di probabilità in più di contrarre il melanoma ed il 59% in più se vi ricorre prima dei 35 anni; ad affermarlo è il direttore Paolo Ascierto (direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione ‘G. Pascale’ di Napoli) a latere dei lavori del meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology che si è svolto a Chicago.
In altri paesi, come l’America è in corso lampade-solari_quamsi-sas.jpgsolo ora il vieto per i minorenni ai lettini solari, con la decisione della Food and Drug Administration che ricalca quelle assunte da diverse autorità sanitarie europee negli scorsi anni, prima fra tutte il ministero della Salute italiano. In Italia, dal 2011 è stato richiesto ai proprietari dei lettini solari di proibirne l’uso alle persone con pelle chiara e alle donne incinte, ma ancora non c’è alcun obbligo. I raggi ultravioletti emessi da lettini e dalle lampade solari sono intensi e oltre ad aumentare il rischio di tumori della pelle, anticipano l’invecchiamento cutaneo provocano, l’infiammazione degli occhi e l’abbassamento delle difese immunitarie.
Il melanoma è la seconda più comune diagnosi di tumore negli uomini under 50 e la terza nelle donne in questa fascia di età: il 20% delle nuove diagnosi di melanoma riguarda i giovani under 40.

Come proteggersi allora?
Innanzitutto limitando l’uso delle lampade solari, se non addirittura evitando di utilizzarle.
Difendendo sempre la pelle dai raggi solari attraverso creme solari adatte al proprio fototipo e applicare nelle ore centrali la massima protezione qualora non fosse possibile ripararsi; queste ultime infatti (dalle 11 alle 16) sono quelle dove bisogna proteggersi il più possibile. La protezione deve essere almeno 30 dalle 11 alle 16. Importante sarebbe inoltre, all’inizio della primavera eseguire il controllo dei nei, in quanto la pelle non è ancora abbronzata. Importantissima ed efficace è inoltre l’autoanalisi, ovvero l’automonitoraggio dei propri nei.

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