Facciamo un po’ di chiarezza sull’emergenza e l’allarme generato in Italia in merito al “rischio Coronavirus” che ha reso necessario adottare misure straordinarie di tutela nei confronti dei cittadini e dei lavoratori.

Rischio Coronavirus

Che cos’è?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus che causano malattie respiratorie a partire da un comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome Respiratoria Mediorientale (MERS) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS).

Il nuovo Coronavirus (nCov) è un nuovo ceppo mai identificato prima nell’uomo; in particolare quello denominato SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV) mai identificato prima della segnalazione a dicembre 2019 a Wuhan (Cina).

Che cos’è SARS-Cov-2?

Il virus che sta causando l’attuale epidemia è stato chiamato “Sindrome Respiratoria Acuta Grave – Coronavirus 2” (SARS-CoV-2) e la malattia provocata è nominata “COVID-19” (ovvero “CO” = corona, “VI” = virus, “D” = disease e “-19” sta per l’anno in cui si è manifestata).

Come si affronta questa situazione d’emergenza?

Il Ministero della Salute e le Regioni emanano ordinanze e linee guida che decretano misure comportamentali da adottare nella routine (a casa, al lavoro, ecc), misure d’informazione e prevenzione sull’intero territorio nazionale, nonché il centro di monitoraggio ed informazione sul Nuovo Coronavirus.

Non da meno i luoghi di lavoro: il Datore di Lavoro, nell’applicazione dei suoi doveri derivanti dall’art. 2087 del codice civile, ha l’obbligo di informare, attivarsi con adeguate misure preventive e definire le politiche interne che i lavoratori dovranno seguire per limitare il contagio e contenere il rischio. Tutto, ovviamente, attenendosi anche e soprattutto alle disposizioni del Ministero della Sanità.

Nuovo rischio, nuovo aggiornamento del DVR

Il DVR non deve essere aggiornato per il “rischio Coronavirus“. Fatta eccezione per alcune specifiche attività lavorative (settore della sanità o settori adibiti al controllo e contenimento della diffusione del virus, piuttosto che addetti all’industria farmaceutica), il rischio di contagio non rappresenta un rischio professionale, pertanto il datore di lavoro non ha l’obbligo di aggiornare il DVR.

L’aggiornamento o comunque la stesura della valutazione del rischio biologico va fatta quando l’attività professionale determina un innalzamento dell’entità del rischio rispetto al resto della popolazione e/o quando diverse norme, anche di tipo contrattuale, lo impongono (es.: ISO 9001).

Consigli da seguire

È fortemente consigliato, ai Datori di Lavoro, un maggiore controllo degli accessi esterni, fornitori e/o appaltatori, in modo da limitare i contatti con i propri lavoratori.

Ricordiamo che, per affrontare la presente situazione, è stata estesa la possibilità di applicare automaticamente lo Smartworking, per tutti i lavori di tipo subordinato, fino al 15 marzo 2020 nelle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria.

Consigliamo inoltre di restare aggiornati grazie alle pagine messe a disposizione ed attenervi alle delibere e chiarimenti emanati dalla Vs Regione.

Di seguito sono linkate le pagine delle Regioni Veneto e Lombardia.

Fonte immagini: Pixabay

Archivio

Tutti i nostri articoli pubblicati in questa pagina possono essere cercati tramite la barra di ricerca qui sotto: