ecotiles-projectEcoTiles, l’ecopiastrella, al momento è un prototipo, frutto della sinergia fra università ed impresa, ma l’obiettivo è quello di portarla sul mercato. Si tratta di riutilizzare, per la base, una gamma di materie prime secondarie derivate dai rifiuti da costruzione che solitamente finiscono in discarica: rifiuti della lavorazione del marmo e della pietra, mattoni rotti, frammenti di vetro e di ceramica, tutti tenuti assieme da cemento ecologico che può arrivare a contenere anche il 30% di materie prime secondarie riciclate. La parte superiore, decorativa, è composta da frammenti di vetro riciclati. Queste mattonelle nascono da quelle tradizionali di graniglia, uno dei primi materiali nati riutilizzando scarti di lavorazione del marmo e delle pietre, legati con cemento e colorati con pigmenti naturali.

La ecomattonella viene usata per il rivestimento di pavimenti, ma si adatta molto bene all’utilizzo anche in bioarchitettura, suscitando un forte interesse sul mercato grazie alle infinite possibilità offerte in termini di creatività.

I prototipi progettati sono due al momento:

  • Standard: il materiale grezzo è sostituito fino al 70% con materie prime secondarie riciclate e da rifiuti da costruzione e demolizione;
  • Design: è un prodotto di elevata qualità estetica, pensato per rispondere alla domanda di impiego in architettura, grazie all’utilizzo di vetro riciclato e di pigmenti aggiunti al cemento.

Al momento le piastrelle EcoTiles sono in fase di verifica della qualità e delle prestazioni per soddisfare la norma UNI EN 13748/1, la marcatura CE delle mattonelle che definisce gli standard per le pavimentazioni da interno in graniglia. Partecipano alla soddisfazione dei criteri del sistema volontario di certificazione della sostenibilità ambientale degli edifici Leed standards e soddisfano le richieste delle pratiche di Green public procurement per ottimizzare e rendere “verde” la spesa degli enti pubblici e stimolare il mercato delle ecoinnovazioni.

Ma come si producono queste ecopiastrelle?

Le graniglie nascono come prodotto povero per la tipologia di materia prima usata e per le temperature non elevate, per cui la loro produzione è già caratterizzata da un basso consumo di energia e da ridotte emissioni di CO2.

CS_19Non solo l’utilizzo di materiali di scarto riduce l’impatto ambientale, ma l’impiego di energia è limitato ad operazioni a basso consumo energetico come la preparazione della miscela di cemento, distribuzione del materiale in stampi, pressatura meccanica, essiccazione, levigatura e confezionamento.

La produzione delle segue varie fasi: dalla selezione del rifiuto utilizzato e la caratterizzazione fisico-chimica dei materiali secondari, all’applicabilità delle materie intermedie, fino alla scelta della dimensione/colore/quantità del prodotto da realizzare. Nel processo produttivo è stata brevettata una nuova pressa ed un metodo per l’essiccamento: il metodo delle microcamere permette alla piastrella di asciugare nella propria umidità e calore, consumando circa il 50% di energia in meno ed una quantità inferiore di acqua.

Le EcoTiles permettono di produrre piastrelle prefabbricate con materiale riciclato fino al 70% del peso. Il rifiuto di vetro deve aderire alla miscela di cemento e quindi deve essere pulito da impurità: diviene necessario quindi selezionare i fornitori delle materie prime in grado di garantire un elevato standard di qualità. Allo stesso tempo è necessario identificare la composizione chimica (assenza di piombo e altri metalli potenzialmente tossici), il colore e la dimensione del granulato usato. La capacità di resistenza ad ambienti abrasivi è elevata, mentre un disvalore consiste nel più facile assorbimento di acidi e grassi, risolvibile con l’applicazione di strati isolanti protettivi.

Il cemento ecologico

Il cemento da impiegare nelle ecopiastrelle può essere parzialmente sostituito da materiale ceramico di scarto, finemente macinato che può contribuire fino al 15% del peso della piastrella. Tale sostituzione consente di ottenere un cemento con proprietà pozzolaniche e connotazione ecologica rispetto al tradizionale. Con tale metodologia si possono ridurre i costi di produzione dell’impresa, grazie al minor consumo di cemento che rappresenta il componente più costoso delle piastrelle: l’utilizzo di materie prime secondarie ottenute da rifiuti permette di evitare l’estrazione di nuove materie prime da cava e riduce il consumo di energia la produzione di emissioni di CO2. È possibile inoltre arricchire il cemento con il principio attivo fotocatalitico TX Active (Italcementi Group) in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria.

Sinergia università-impresa

Il finanziamento da parte della UE ha permesso di sostenere la ricerca, svolta dal gruppo di mineralogia dell’Università di Camerino, e la produzione industriale, portata avanti dall’azienda Grandinetti.

La domanda di mercato

Il target di clienti interessati alle piastrelle EcoTiles sono:

  • Utenti del settore residenziale;
  • Fornitori di materie prime intermedie;
  • Fornitori di servizi del settore edilizio.

I fattori che influenzano la domanda di mercato sono:

  • Il prezzo;
  • Le prestazioni tecniche;
  • Il valore estetico;
  • Il carattere di artigianalità
  • La sostenibilità del processo produttivo.

Le ecopiastrelle sono un prodotto su misura e personalizzato, che soddisfa le richieste individuali della clientela e, nonostante sia frutto di innovazioni, conserva un carattere manuale che permette al prodotto di essere unico nel suo genere, permettendo al consumatore comunque di riconoscere il carattere di sostenibilità ambientale e consentendo alle imprese, affamate di innovazione, di diffonderne la tecnologia.

Fonte: Ecotiles

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